Arturo Carmassi esponente di spicco dell’arte contemporanea

[Cit. Lando Landini, 1956]

“L’arte contemporanea è in maniera essenziale arte di sviluppo, di determinazione poetica in continuo divenire; gli artisti più significativi di questo secolo lo testimoniano in maniera quanto mai precisa. In questo divenire della cultura contemporanea, Carmassi si è inserito in modo autorevole con un’intuizione poetica così sicura da suggerire fiducia nella definizione sempre più profonda della sua personalità, già fortemente rappresentativa di questo momento.”

 Vivo

[Cit. Raffaele Carrieri, 1967]

“Vivo al centro, vivo ai margini, vivo nei suoi risvolti. La superficie dei suoi dipinti è piena di coste, di insenature, di dislivelli, di serpentine intrecciate che conducono a vivai. Ci sono radici e polpe, spine, muffe, vespe, florescenze e un’infinità di semi. Un seme che diventerà un albero, donna, uomo, grano, fisionomia, occhi, sguardo. Il soggetto ha poca importanza nel fecondo repertorio delle sue forme: può essere un ricordo, un incidente, un desiderio, una presenza iniziale, una partenza. Nei confronti della sua creazione è un elemento essenzialmente provocatorio.”

Uno straordinario fervore

[Cit. Mario De Micheli, 1970]

“Uno straordinario fervore, una impulsiva energia, una sollecitante fantasia ha sempre ed in ogni diverso momento sollevato le sue prove al disopra del brillante esercizio formale, conferendo ad esse un carattere di viva emozione, d’invenzione espressiva.”

Circostanza rara

[Cit. Pierre Klossowski, 1972]

“E’ circostanza rara che un pittore sappia ritrovare nel suo intimo un emblematismo che, se proviene sempre e necessariamente da una tradizione lontana, gli offra il modo d’attualizzare il suo mondo fantasmatico e insieme la sua visione degli oggetti.”

L’impeto, il realismo passionale

[Cit. Patrick Waldberg, 1971]

“ Di fronte alla pittura di Arturo Carmassi, ciò che colpisce ed allarma è innanzi tutto l’impeto. Il realismo passionale, per riprendere la bella espressione che Yves Bennefoy applicava al barocco, costituisce il suo dominio privilegiato.”

Complesso, semplice

[Cit. Michele Greco, 1972]

“La figura di Arturo Carmassi, pittore, grafico, scultore, è tra le figure più complesse e, contraddittoriamente, nel contempo più semplice dell’arte contemporanea.”

Viaggiatore nella metafisica

[Cit. Giuseppe Marchiori, 1973]

“Carmassi ha compiuto un viaggio senza dimensioni certe nell’affascinante della metafisica, fra parvenze irreali e diaboliche presenze, che mettono in dubbio l’ordine delle cose, come nelle più sconcertanti visioni di Hyeronimus Bosch.”

Surrealismo, irradiato e non applicato

[Cit. Giancarlo Vigorelli, 1974]

“E sarebbe un errore grave, soprattutto fuorviante, aprire un discorso su Carmassi partendo dal surrealismo, oggi più ancora che dopo averlo ignorato, o mal ridotto a una delle tante mode correnti, tutti se ne fanno un facile quanto ottuso travestimento. Intanto, se mai, andrebbe detto, documentato ed illustrato, che il particolare surrealismo, irradiato e applicato, di Carmassi proviene e procede dal presurrealismo che circola dentro la pittura metafisica e la circonfonde.”

Intreccio di eros e mito

[Cit. Giorgio Di Genova, 1974]

“ Eros e mito s’intrecciano in Carmassi. In lui il sentimento della sensualità moderna si mescola al rimpianto della classicità perduta, […]. Carmassi sembra aver compreso che è nell’ambivalenza che risiede il fascino più completo e complesso, quello cioè che agisce e interagisce sugli individui di ambo i sessi, proprio in quanto continuo, ritrovato al di là del discontinuo.”

Personalità solidamente configurata

[Cit. Enrico Crispolti, 1975]

“Quella di Carmassi appare una personalità solidamente configurata non soltanto nella consistenza e originalità delle scelte culturali e nella qualità dei portati, ma operante in un territorio scrupolosamente distante da implicazioni strette in tendente e loro contingenti tendenze.”

Tra i più valenti artisti della nostra epoca

[Cit. Antonio “Tony” Porcella, 1976]

“[…] Un discorso pittori quello di Carmassi, che attraverso una lunga evoluzione, si è spogliato di ogni sovrastruttura lessicale per approdare alla pura essenza della forma e del colore. […] pone Arturo Carmassi tra i più valenti artisti della nostra epoca.”

Il trapasso dall’indicativo al condizionale

[Cit. Pierre Restany, 1977]

“[…] il cambiamento di modo e di tempo nella congiunzione del linguaggio carmassiano, il passaggio dalla stretta limitazione del concetto alla sua piena estensione, dall’esattezza descrittiva al campo dell’immaginario virtuale, il trapasso dell’indicativo al condizionale. […] evoluzione di un personaggio singolare, di un’artista tra i più ricchi di immaginazione che vive in assoluta simbiosi con il suo alter ego, di un artigiano tra i più rigorosi.”

Un artista acclamato già da giovane

[Cit. Gazzetta Sera, Torino, Ottobre 1951]

“Degli astrattisti e anche di tutti i pittori giunti alla notorietà, Carmassi è il più giovane. Ha appena venticinque anni ma ha già una personalità artistica singolare. Vive e lavora in grande studio all’ottavo piano del numero 136 di corso Galileo Ferraris.”

Un maestro di emozioni

[Cit. Marco Valsecchi, Febbraio 1954]

“Più che un racconto di oggetti è un racconto di emozioni, che non tace gli umori terrestri, l’incontro con il mondo e le figure degli uomini in una fusione lirica di colore e sentimento.

[Cit. Franco Russoli, 1959]

“…i dipinti di Carmassi erano trascrizione, in accordi di timbri cromatici e fluire di strutture rabescate, di stati d’animo e fantasie evocative.”

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Lo sguardo e l’idea

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